Presentazione dei vari movimenti indiani

che partecipano alla ICC

KRRS:

L'associazione Karnataka Rajysa Raitha Sangha (KRRS, Karnataka State Farmers' Association) è il più grande movimento di piccoli e medi agricoltori e di contadini senza terra in India. La KRRS è nata nel 1980 e oggi riunisce parecchi milioni di contadini nella sua organizzazione. Ha un ruolo chiave non solo nella mobilitazione del popolo nello stato indiano del Karnataka ma anche al livello nazionale (riunendo i movimenti in rete come il JAFIP e la BKU) e partecipando a reti internazionali (attraverso Via Campesina e Peoples' Global Action).

La KRRS si occupa di una vasta gamma di problematiche, che si estendono anche ben oltre il contesto dell'agricoltura: la resistenza contro la "Green Revolution"(Rivoluzione Verde) - la coltivazione delle cosiddette piante ad alta resa, modificate geneticamente, utilizzando un alto livello di meccanizzazione e di prodotti chimici, come fertilizzanti e pesticidi; alzare il livello di consapevolezza riguardo all'impatto negativo della biotecnologia nell'agricoltura (specialmente i semi e le piante geneticamente modificati che portano ad una seconda "Green Revolution") la resistenza contro il libero commercio, le istituzioni multilaterali (FMI, BM, OMC) e le corporazioni transnazionali. E' veramente notevole il modo in cui la KRRS riesce a coinvolgere in queste problematiche così complesse la base del movimento giungendo a mettere in rapporto la pianificazione politica globale con gli effetti immediati vissuti sulla propria pelle dai contadini indiani. La KRRS è stato il primo movimento dell'industria a raccogliere mezzo milione di persone per protestare contro la liberalizzazione del commercio nel 1993, in particolare contro il "Dunkel Draft" (una proposta per concludere il giro di negoziati dell'Uruguay Round, che portarono alla fondazione dell'OMC. Il Dunkel Draft intendeva accontentare la richiesta di misure ad ampio spettro per liberalizzare il commercio nei settori dell'industria, dell'agricoltura e dei servizi, con diritti di proprietà intellettuale); sottolineare il ruolo delle corporazioni multinazionali che sono le protagoniste e le maggiori beneficiarie della nuova struttura globale dello sfruttamento. Azioni dirette e campagne contro alcune multinazionali come la Cargill, la Monsanto e la Kentucky Fried Chicken, hanno reso visibile questo aspetto del neoliberismo ad un pubblico più esteso. contestare il sistema sociale ingiusto, sostenuto dal sistema delle caste, che trova le sue radici nella religione ed è ancora così potente da intimidire le persone scoraggiarle dal rivendicare i loro diritti.
Promuove i matrimoni civili di "rispetto reciproco" senza l'intervento del bramino, invece dei matrimoni convenzionali che spesso significano debiti altissimi per le famiglie.

KRRS è attivo anche nella pratica e nell'insegnamento dell'agricoltura alternativa, basata sull'autosufficienza, sulla sostenibilità e su forme tradizionali di coltivazione; la lotta per una qualità migliore del ruolo delle donne nella società e nel movimento stesso.

Vengono organizzati programmi e incontri per le donne; sui comitati della KRRS come nei panchayat degli stati, una percentuale fissa di seggi viene riservata alle donne.

KRRS ha un concetto molto chiaro dell'azione diretta e della disubbidienza civile.

I membri della KRRS possono presentarsi alle elezioni ma soltanto se votati e finanziati dall'elettorato locale. Qualsiasi forma di alleanza viene respinta.

La proposta della KRRS per un modello alternativo di sviluppo fa riferimento al concetto gandhiano del "villaggio-repubblica", che viene considerato l'unico mezzo che trasferisce nelle mani del popolo, la possibilità di prendere decisioni sulla politica, sulla tecnologia e sull'economia. Tutte le questioni devono essere decise a partire dal livello reale dei problemi .

La KRRS non riceve finanziamenti stranieri, né contributi da partiti politici, dallo stato o dal governo. Tutti i soldi necessari vengono dalle tasche dei suoi membri. Vengono raccolti dai singoli villaggi per i loro bisogni di organizzazione; i villaggi finanziano l'organizzazione
distrettuale e i distretti finanziano l'organizzazione al livello dello stato. Collette vengono fatte anche durante le manifestazioni.

BKU:

L'Unione Bharat Kishan ha le sue radici nello stato di Tamil Nadu nel sud dell'India, dove gli agricoltori cominciarono ad organizzarsi alla fine degli anni '70. In seguito parecchi movimenti di agricoltori in stati diversi, soprattutto nel nord dell'India, emersero come unità della BKU e,
a metà degli anni '80, nacque l'Associazione degli Agricoltori Indiani (Indian farmers' Association). Per la prima volta sia i contadini che possedevano terreni che quelli senza terra si unirono con delle richieste simili: prezzi migliori per i loro prodotti alimentari, sussidi per l'acquisto di semi e fertilizzanti, costi più bassi per l'energia, per migliorare la fornitura di acqua attraverso nuovi sistemi di irrigazione…La causa di tutto questo fu la "Green Revolution", che ha determinato un cambiamento fondamentale nella struttura dell'agricoltura. A causa del sistema di coltivazione basato su investimenti intensivi di capitale (la meccanizzazione, i prodotti chimici e i sistemi di irrigazione) molti piccoli agricoltori entrarono in crisi, indebitandosi e diventando succubi di strozzini o di grandi proprietari di terreno, che ne traevano il maggiore beneficio.

Lo sviluppo del neoliberismo e, in particolare, l'introduzione della "Nuova Politica Economica" da parte del governo indiano, secondo i dettami del FMI, produsse (e continua a produrre) un impatto enorme sul settore agricolo, a tal punto che in alcuni stati la BKU ha preso una posizione politica su questa questione: il rifiuto del commercio libero e delle istituzioni internazionali che spingono avanti il processo neoliberista.

Anziché dipendere dall'esportazione e dal mercato mondiale, il settore agricolo deve puntare sull'autosufficienza e su forme tradizionali di coltivazione. Questa posizione non ha incontrato il favore di tutti i movimenti riuniti nella BKU. Un gruppo facente capo a Sharad Joshi, uno dei leader di Shetkari Sangathan, ha lasciato la BKU; questo gruppo è a favore del commercio libero e della liberalizzazione e vuole che lo stato esca dal sistema economico, perché pensano che gli agricoltori trarrebbero maggior profitto dal mercato che dallo stato. Secondo il loro punto di vista, in un clima di concorrenza libera l'agricoltura indiana guadagnerebbe di più sui mercati mondiali. Da quel momento in poi Sharad Joshi sta cercando di costruire l'opposizione alla BKU.

Attualmente la BKU tende sempre di più ad adottare una politica di confronto e ad intensificare il tentativo di far sentire sempre più forte la voce dei contadini che resistono. Attraverso la loro partecipazione al "Joint Action Forum of India" (Foro d'Azione Unita del Popolo Indiano -
JAFIP, vedi. il seguito), si trovano in una rete insieme con movimenti operai, movimenti marxisti ed altri movimenti dell'estrema sinistra indiana). Questo segna una nuova tappa nella storia della BKU.

JAFIP:

Il "Foro Unito d'Azione del Popolo Indiano contro l'OMC e la Politica antipopolare" (JAFIP) è nato nell'aprile/maggio 1998 con un convegno e una grande manifestazione a Hyderabad, per chiedere il ritiro dell'India dall'OMC. E' stato un incontro di leader e di attivisti di vari movimenti
forti in tutta l'India, come il KRRS, BKU, CMM (Chattisgarth Mukti Morcha = Chattisgarth Liberation Front) e AIPRF (Foro Pan-indiano per la Resistenza Popolare, una rete di movimenti marxisti, organizzazioni dei lavoratori, gruppi per la liberazione, marxisti-leninisti, l'ala politica delle lotte armate in India).

Attualmente è forse il più grande foro di movimenti popolari contro l'OMC e ha il potenziale per crescere e per rafforzarsi, poiché movimenti provenienti da settori molto diversi della società indiana si stanno riunendo in questo foro e si stanno mobilitando per organizzare campagne con una stessa dichiarazione d'intenti. Si sono resi conto che il neoliberismo e l'assimilazione dell'India nei mercati globali è una minaccia per tutti.

NBA:

Il Narmada Bachao Andolan (Movimento per Salvare il Narmada) si formò intorno alla metà degli anni '80 per combattere contro " Il Progetto di Sviluppo Narmada" che comprende la costruzione di dighe, 30 delle quali grandi, centinaia medie e migliaia piccole, lungo il fiume Narmada, attraversando gli stati di Madhya Pradesh, Gujarat e Maharastra.

NBA diede vita ad un attivismo ambientale di tipo nuovo. Per la prima volta le persone danneggiate non chiesero più un risarcimento per i danni che i progetti avrebbero provocato, ma svilupparono un atteggiamento senza compromessi. Semplicemente non permisero al governo di decidere sul destino della loro valle, dell'ambiente e della loro vita - reclamarono l'autodecisione: "Il nostro villaggio, le nostre leggi". Migliaia di persone si mobilitarono e la lotta acquistò visibilità a livello nazionale e internazionale.

Con azioni dirette frontali, come blocchi e scioperi della fame, insieme al supporto internazionale, NBA spinse la Banca Mondiale nel 1993 a ritirarsi dal progetto "Sardar Sardovar" una delle più grandi dighe di tutto il Progetto di Sviluppo Narmada .Purtroppo il governo indiano portò avanti il progetto e fece costruire una diga di 80 metri. Solo intensificando la resistenza e rischiando di restare sommersi "Nessuno si muova, la diga non sarà costruita", la NBA ha potuto impedire il funzionamento della diga e ogni altra costruzione .La NBA ha fermato altri tre progetti.

Ciononostante, la lotta continua. Il governo è determinato a riprendere il progetto della diga "Sardar Sardovar" e altre dighe sono in costruzione, es. il progetto della diga di Maheshwar , il primo mega progetto in India del tutto privatizzato, finanziato dal governo indiano, ma progettato e gestito da compagnie private, con la partecipazione di multinazionali come Siemens, ABB e Hypobank.

NFF:

Il Foro Nazionale dei Pescatori (NFF) nasce all'inizio degli anni '90 con le iniziative del movimento dei pescatori in Kerala. Il suo intento era quello di unificare la lotta dei diversi movimenti lungo le coste indiane in una rete su scala nazionale.

Le principali questioni sono: la lotta contro i pescherecci con reti giganti , gestiti da "joint-venture" con multinazionali straniere, che mettono in pericolo la vita dei pescatori tradizionali. Il terreno di pesca, dal quale dipendono i pescatori, si sta impoverendo.

La resistenza contro la pesca su vasta scala che distrugge la diversità biologica del terreno di pesca lungo la costa e al largo. Alternative alla produzione di pesce su scala industriale. La produzione industriale impedisce lo sviluppo della produzione di pesce su piccola scala a livello di villaggio, e trascura il bisogno della popolazione locale.

Con la sua strategia di azioni dirette e chiaro confronto e la pressione sul governo e sui tribunali, il NFF e riuscito a bandire dall'India le joint-ventures e i pescherecci della grande industria. Il NFF e i movimenti dei pescatori di altri continenti hanno recentemente creato il Forum Mondiale dei Pescatori. Come i movimenti dei contadini, i movimenti dei pescatori stanno coordinando la loro resistenza ad un livello globale.

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