NO-WTO

riepilogo risorse
indice dei siti

Campagna per la 
Sicurezza Alimentare

Campagna del 
Comune Antitransgenico


DAVOS 2001
World Economic Forum 25 - 30 gennaio 2001
Dall'idea del Molino !


www.otherdavos.net

Umanizzazione della globalizzazione ( ?!?)
Hello Mr. President le notizie su Davos webcam a Davos Hello Mr. President

(... dal comunicato ufficiale)
Il World Economic Forum di Davos è diventato 
il più importante momento di aggregazione economico, politico, intellettuale 
atto ad orientare le scelte globali della società, 
con lo scopo di "migliorare le condizioni di vita nel mondo"...
I membri, i costituenti ed i collaboratori hanno un'occasione unica, 
partecipando al World Economic Forum, di influenzare i processi di sviluppo globale, proponendo obiettivi, idee, modelli, riguardo ai punti chiave dello sviluppo finanziario-commerciale del mondo intero.
Il World Economic Forum si propone come organismo indipendente, imparziale, non-profit fondando il proprio comportamento nello spirito di attività imprenditoriale nell'interesse pubblico globale ad ulteriore sviluppo economico ed a progresso sociale...

Chi sono i fondatori del
World Economic Forum

Storia del
World Economic Forum

Il WTO, il sistema alimentare nel mondo e le politiche della distruzione armonizzata 

I links su Davos
da non perdere

I links "ufficiali"

le notizie su Davos dalla stampa 

la Top 100 
dei Corporate criminals

Time To Learn From Seattle
In the coming year,
we need to recognize that 
'globalization machismo' has had its day 

cosa sai di Bilderberg?

Url della pagina da tradurre

scegli la lingua


SYSTRAN Translation Soft



 

Gli articoli ante Forum di Davos


  • Palle di neve sul meeting di Davos
    Il popolo di Seattle si prepara ad accogliere in Svizzera i vip della politica e dell'economia
    SERENA TINARI - Il Manifesto 30 dicembre 2000

    "Sarà una nevicata che vi seppellirà", hanno lanciato i bolognesi, mentre da Ginevra è partita La slitta di classe. E' il concorso (spontaneo) di idee attorno al 31esimo appuntamento del World Economic Forum (Wef), sulle montagne svizzere di Davos, dal 25 al 30 gennaio del 2001. Un meeting informale che raduna circa duemila leader politici e del mondo economico che si autodefiniscono globali. Negli ultimi due anni nel piccolo villaggio la protesta guidata dal Coordinamento svizzero anti-Wto si è fatta rumorosa e quest'anno si annuncia molto partecipata. La organizza un comitato internazionale che si è chiamato Wow (Wipe Out Wef, cancella il Wef). Associato al logo della mobilitazione, una bimba che sogghigna con gli sci in spalla, Wow diventa un'esclamazione di entusiasmo e buon auspicio. In cantiere ci sono quattro giorni di azione, a partire dal 25 gennaio, che animeranno il soggiorno dei delegati e culmineranno nel corteo di sabato 27.
    Nell'idilliaca cornice di Davos, a due passi da Saint Moritz, dal 1971 si tengono gli incontri annuali del Wef, voluti dal fondatore Klaus Schwab per "costituire una comunità globale tra leader economici, politici, universitari e mediatici, per un'azione congiunta dei governi e del mondo degli affari": qui sono stati pensati il Nafta e il Gatt Uruguay che ha fatto nascere il Wto. Durante il convegno, gli invitati si incontrano in sessioni di studio e dibattito, fra una cena a bordo piscina e una mattinata di sport: un clima da circolo top class, che favorisce gli accordi e contribuisce a stilare un'agenda politica globale. L'anno scorso con la Dichiarazione di Berna alcune ong lanciarono Public eye on Davos, un progetto che chiedeva al Wef maggiore trasparenza e spazio per le voci critiche. In risposta i potenti del mondo acconsentirono a fare entrare quattro delegati e per quest'anno le ong hanno annunciato una contro conferenza.
    Il tema degli incontri del Wef 2001 è "L'umanizzazione della globalizzazione" e alluderebbe alle preoccupazioni dei leader di fronte agli squilibri sociali e ambientali che le loro stesse decisioni provocano: lo Spirito di Davos, come l'hanno pomposamente chiamato gli organizzatori. Ma in concreto è un titolo che rimanda al danno d'immagine subito grazie al movimento che si è propagato da Seattle, a Melbourne, a Praga, fino a Nizza. Nei seminari si parlerà dunque di tassare internet e di biotecnologie, ma soprattutto di come attivare "uno scambio ottimale fra efficienza economica ed equità sociale". Wow risponde con una mobilitazione di massa basata sulla Piattaforma di Azione: "1. Rifiutiamo ogni forma di dominazione e discriminazione, e ci mobilitiamo contro il Wef perché ci battiamo contro capitalismo, razzismo, patriarcato, autoritarismo, nazionalismo, omofobia e antisemitismo; 2. Rifiutiamo il Wef, una delle forze che lavorano per lo sviluppo e il consolidamento del Nuovo Ordine Economico, ed escludiamo qualunque forma di dialogo o lobby con i suoi esponenti. Vogliamo che sia abolito; 3. Non vogliamo offrire al Wef nessuna opportunità di mettersi alla ribalta dei media con superficiali promesse di dialogo con la società civile" (in Rete, è pubblicata da www.ecn.org). In luglio, mentre il testo era ancora in discussione, il direttore generale del Wef, Claude Imadja, l'aveva chissà come già letto e spiegava alla Davoser Zeitung di condividerne i principi generali: "Ma la parte che chiede l'abolizione ci trasmette strane sensazioni", scherzava, "ma sfortunatamente non possiamo impedire loro di manifestare".
    Non possono, ma ce la stanno mettendo tutta. Una battaglia a colpi di carta bollata che oppone da due anni il Comune di Davos e il Comitato anti-Wto, da un grado all'altro della giustizia svizzera. La legge federale difende la libertà di opinione, così per vietare il corteo il Comune di Davos ha tentato di appellarsi prima a problemi di intenso traffico, poi di turismo della domenica, infine adducendo un semplice "A Davos non c'è abbastanza spazio per manifestare". La replica del Comitato è stata: forse allora non c'è abbastanza spazio per il Wef. L'ultima sentenza della Corte cantonale è a favore del Comune di Davos, che ha deciso in via definitiva di vietare la manifestazione: Wow annuncia che la battaglia legale proseguirà nelle sedi appropriate e conferma il corteo del 27, protestando per il clima terroristico che inizia a soffiare sui media locali, per le misure di sicurezza, potenziate con un miliardo e mezzo di lire e il corpo scelto dell'esercito: lo Spirito di Davos?

    tratto da Il Manifesto


     

NO-WTO

riepilogo risorse
indice dei siti

Campagna per la Sicurezza Alimentare

Campagna del Comune Antitransgenico