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GENOVA ...16 - 22 LUGLIO 2001
FERMIAMO IL G8

Nel novembre 1975, nel castello di Rambouillet (nei pressi di Parigi), si svolse il primo vertice mondiale dei G6. In quell'occasione, i capi di Stato e di governo dei sei maggiori Paesi industrializzati, sotto l'incalzare dei problemi generati dalla seconda crisi petrolifera, gettarono le basi di quello che diverrà poi il nuovo ordine mondiale.  Liberalizzazione dei movimenti delle merci e dei fattori della produzione (soprattutto dei capitali) e privatizzazione dei beni di proprietà pubblica sono le due grandi decisioni che in quella sede vennero prese e costituiscono gli assi portanti del neoliberismo e del mercato globale.

Per un'assemblea rappresentativa dei popoli del mondo
Questo sistema economico non può essere mantenuto all'infinito poiché consuma più risorse e produce più rifiuti di quanto il nostro pianeta può sostenere. Oggi 3 miliardi di persone pari al 50% della popolazione mondiale vivono in condizione di povertà assoluta o quasi povertà assoluta. 
La povertà non è una fatalità. 
E' scientificamente organizzata da un sistema che non è pensato per servire gli interessi della gente, ma quella dei mercanti e in particolare modo quelli dei grandi mercanti multinazionali siano essi di carattere bancario, finanziario o commerciale. 
Di questo sistema fanno parte i G8 che perciò sono responsabili di affamare i popoli, di avvelenare i consumatori, di manomettere gli equilibri del pianeta, di esaurire le risorse non rinnovabili. 
Perciò noi ci opponiamo ad essi ed alle loro politiche. 

 
[subito]

GENOVA ...16 - 22 LUGLIO 2001
[ma non dimentichiamoci di  BONN - conferenza sul clima dal 16 al - 27 luglio 2001]

 Principali appuntamenti
[Appello per la partecipazione delle donne]

La situazione treni: notizie ufficiali dalle Ferrovie

  • 16/22 luglio Public Forum "Un altro mondo è possibile" - Il Forum si svolgerà in diversi spazi pubblici (prevedendo anche sessioni contemporanee) nella zona di Marassi e quindi vicino al centro della città e facilmente raggiungibile dalla stazione di Brignole. Hanno già confermato la propria presenza Susan George, Walden Bello, Riccardo Petrella, Samir Amin, Josè Bovè, Nicola Bullard e molti altri 

  • 19 luglio ore 17 Corteo Internazionale dei Migranti
    Concentramento - Piazza Sarzano. Percorso - Via Ravasco, Piazza Carignano, Via Corsica, Corso Aurelio Saffi, Via Brigate Partigiane, Via Barabino, Corso Torino. Piazza Giusti, Via
    Giacometti. Scioglimento - Piazza Martinez

  • 20 luglio SCIOPERO GENERALE - Indetto da Cobas, RdB

  • 20 luglio dalle ore 6 alle ore 24 "accerchiamento" del vertice.
    Le iniziative prevedono differenti azioni volte ad accerchiare i luoghi di svolgimento del Vertice del G8. GSF ha comunicato alla Questura di Genova l'intenzione di:
    - manifestare nelle seguenti piazze: Piazza De Ferrari, Piazza Corvetto, Piazza della Nunziata;
    - svolgere manifestazioni lungo tutto il perimetro della cosiddetta zona rossa;
    - utilizzare un certo numero di piazze adiacenti alla cosiddetta zona rossa quali luoghi di concentramento;
    - svolgere un corteo di lavoratori in sciopero il cui percorso è già stato depositato dai promotori;
    - svolgere iniziative di sensibilizzazione e informazione della cittadinanza in alcune piazze decentrate che verranno nei prossimi giorni comunicate in dettaglio.

  • 21 luglio ore 14 - E' la giornata della manifestazione unitaria Internazionale.
    Concentramento - Via Caprera
    Percorso - Via Felice Cavallotti, Corso Italia, Corso Marconi, Via Rimassa,
    Corso Torino, Corso Sardegna
    Scioglimento - Piazza Galileo Ferraris
    E' confermato dall'ultima riunione del gruppo di lavoro sulle manifestazioni del GSF che scopo della manifestazione non è di "confrontarsi" con la zona rossa (il percorso non la tocca direttamente), che non possono essere fatte azioni dirette durante la manifestazione e che anche dopo la fine della manifestazione chi intende fare azioni di disturbo dovrà osservare un "tempo di rispetto" (2 ore) per permettere il defluire dei manifestanti.
    Il corteo dovrebbe avere una testa formata dalla rappresentanza dei soggetti maggiormente vittima della globalizzazione (rappresentanti del sud, lavoratori delle multinazionali, donne) poi le rappresentanze dei movimenti stranieri e successivamente quelle dei movimenti italiani.
    L'accessibilità viaria e ferroviaria per la manifestazione dovrebbe essere buona in quanto le stazioni del Levante sono aperte e così i caselli autostradali e l'arrivo è previsto vicino alla stazione Brignole ed in luogo facilmente accessibile ai pullman. La partenza della manifestazione è prevista verso le 14-14,30 perchè il percorso è comunque lungo e richiede un certo tempo per lo svolgimento della manifestazione. Alla fine si sta valutando come concludere significativamente la manifestazione (con interventi o musica) e se fare successivamente concerti anche nei luoghi dove si terrà l'accoglienza.

  • Il 22 luglio si terranno due sessioni speciali del Public Forum dedicate all'osservatorio sulle decisioni politiche del vertice dei G8 (mattina) ed a una speciale sessione di confronto sui risultati della mobilitazione contro il G8 e le prospettive dei nostri movimenti.

       Mike MooreRenato Ruggiero

I gemelli del WTO

Comunicati Stampa
  • "Noi non rifiutiamo il conflitto. Il conflitto è l'altra faccia della complessità. Quando i conflitti emergono e non vengono negati viene alla luce anche il fatto che siamo interdipendenti. Bisogna però stabilire le regole del gioco in cui sia possibile gestire i conflitti, a cominciare dal riconoscere pari dignità all'avversario..."
    4 luglio 2001 
     

  • Indynetwork - logo Indynetwork è un progetto che unisce diverse realtà non profit presenti in Internet, impegnate perché l'informazione sul vertice del G8 di luglio sia libera e indipendete.

Le info online

Indymedia - Italia

Video

video su Indymedia
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I siti ufficiali

GENOA Summit Meeting G8 2001

Tutti i Summit del G8
Nel novembre 1975, nel castello di Rambouillet (nei pressi di Parigi), si svolse il primo vertice mondiale dei G6. In quell'occasione, i capi di Stato e di governo dei sei maggiori Paesi industrializzati, sotto l'incalzare dei problemi generati dalla seconda crisi petrolifera, gettarono le basi di quello che diverrà poi il nuovo ordine mondiale.  Liberalizzazione dei movimenti delle merci e dei fattori della produzione (soprattutto dei capitali) e privatizzazione dei beni di proprietà pubblica sono le due grandi decisioni che in quella sede vennero prese e costituiscono gli assi portanti del neoliberismo e del mercato globale. vai alla dichiarazione di Rambouillet

Ministero degli Affari Esteri: G8
 

 

Altre fonti di informazione

Selezione di articoli

  • Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, a Genova non ci sarà. E' al lavoro a Korogocho, una bidonville di Nairobi in Kenya, dove lavora da tredici anni, da quando, cioè, fu costretto dal Vaticano ad abbandonare il suo incarico da direttore della rivista missionaria “Nigrizia” dopo aver accusato Giulio Andreotti e Giovanni Spadolini di tacere sul traffico d’armi. E lancia un appello: «Metà dei bambini di Nairobi non va a scuola, in Kenya 700 persone al giorno muoiono di Aids, solo a Korogocho assistiamo 900 malati terminali. Sono volti, non statitische. In nome di questi volti grido ai grandi della Terra: questa è un’ingiustizia di fronte al Dio degli ultimi. Chiedo ai ragazzi di Genova di rilanciare questo grido». link a l'Espresso 


FERMIAMO IL G8! PER UN'ASSEMBLEA RAPPRESENTATIVA DEI POPOLI DEL MONDO
documento della rete di lilliput

Noi siamo una parte di quei movimenti che stanno per manifestare a Genova per contestare il vertice dei G8. Riteniamo oggi necessario fermare il vertice dei G8 perché nessun vertice dei paesi ricchi può arrogarsi il diritto di decidere per tutti i popoli della terra che oggi chiedono una globalizzazione che non risponda più ai soli criteri economici e commerciali ed agli interessi dei ricchi e dei potenti. Vogliamo una democrazia, una pace, una giustizia, una cultura, una solidarietà tra le persone che sia globale!Qualcuno ha cercato di screditarci facendoci passare per violenti e facinorosi. Volete sapere chi siamo davvero? Ci potete incontrare tutti i giorni, nei mille e mille luoghi dove i cittadini provano a costruire socialità, partecipazione, a difendere i diritti dei più deboli. Ci troverete nei luoghi di lavoro, nei quartieri delle grandi città, nelle scuole e nelle università. Ci troverete in giro per il mondo, nei campi profughi e nelle bidonville, nei luoghi dell'emarginazione e della povertà, tutti i giorni a sporcarci le mani per stare a fianco degli ultimi, per migliorare e cambiare le cose.Siamo le associazioni democratiche che in tutto il mondo si battono per la giustizia sociale, per la pace, per difendere l'ambiente, la salute, per i diritti di cittadinanza siamo le mille strutture di base che organizzano i cittadini, i disoccupati, i precari, gli anziani, i giovani, siamo i volontari della solidarietà internazionale, siamo i movimenti delle donne, le tante campagne internazionali contro il debito e la povertà.Noi siamo soltanto una parte di un ben più vasto movimento di cui fanno parte le popolazioni affamate dell'Africa, i contadini senza terra del Brasile, i lavoratori sfruttati dell'Asia, i bambini costretti a lavorare in schiavitù, gli indigeni che si vedono espropriati di tutte le loro risorse, i contadini a cui si vuol togliere persino il diritto di ripiantare i semi delle piante che hanno coltivato.Certo noi non siamo rappresentativi di tutti i popoli della Terra. Ma neppure i G8 lo sono e non possono pretendere di disporre della vita, della dignità, degli equilibri ambientali stessi del pianeta in nome dei propri interessi o di quelli delle imprese multinazionali. Per questo rivendichiamo la necessità di fermare il G8 per cominciare a costruire un'assemblea davvero rappresentativa di tutti i popoli. Per questo noi chiediamo di rifondare le Nazioni Unite. Vogliano un'ONU dove non esista più il diritto di veto e cessi la sudditanza verso gli Stati Uniti e la NATO. Rifiutiamo un'ONU consegnata alle multinazionali come propone Kofi Annan. Vogliamo che si recuperi lo spirito originario delle nazioni e delle genti unite per la pace e la giustizia globale.Noi rivendichiamo oggi un cambiamento radicale dei rapporti internazionali, tra Nord e Sud del mondo, tra poveri e ricchi. Non possiamo più accettare l'ipocrisia dei G8 che propongono di affrontare gli squilibri mondiali con la beneficenza; che fanno grandi annunci seguiti da pochi fatti (come le dichiarazioni spettacolari di cancellazione del debito, le iniziative ora bloccate per combattere i paradisi fiscali, ecc.), la delega in bianco alle multinazionali di quello che gli stati non riescono a fare (come il piano del Governo italiano contro l'HIV basato su una colletta finanziata dalle principali multinazionali, le stesse che difendono il regime dei brevetti e dei prezzi impossibili dei farmaci salvavita).Non possiamo perciò più accettare che i G8 pretendano di continuare a governare ancora il mondo facendo vuoti proclami sulla riduzione della povertà, lo sviluppo, la giustizia, la tutela dell'ambiente e delle risorse nei confronti di nazioni e popoli che essi non rappresentano. I fatti parlano chiaro: viviamo la più grande contraddizione dell'umanità. A fronte di un'apparente ricchezza dei paesi del Nord, basata sull'utilizzo indiscriminato di fonti energetiche non rinnovabili e sulla rapina delle risorse, abbiamo una dilagante povertà. La produzione mondiale è aumentata di 17 volte dal 1900 ad oggi; il commercio mondiale aumentato 20 volte dal 1950 ad oggi. Eppure la povertà è cresciuta a dismisura ed il divario tra il reddito dei più ricchi e quello dei più poveri è passato da 30 a 1 a 74 a 1 dal 1960 al 1997 ed il numero dei poveri va aumentando. Inoltre questo sistema non può essere mantenuto all'infinito poiché consuma più risorse e produce più rifiuti di quanto il nostro pianeta può sostenere. Oggi 3 miliardi di persone pari al 50% della popolazione mondiale vivono in condizione di povertà assoluta o quasi povertà assoluta. La povertà non è una fatalità. E' scientificamente organizzata da un sistema che non è pensato per servire gli interessi della gente, ma quella dei mercanti e in particolare modo quelli dei grandi mercanti multinazionali siano essi di carattere bancario, finanziario o commerciale. Di questo sistema fanno parte i G8 che perciò sono responsabili di affamare i popoli, di avvelenare i consumatori, di manomettere gli equilibri del pianeta, di esaurire le risorse non rinnovabili. Perciò noi ci opponiamo ad essi ed alle loro politiche. 
Se ci fosse un organismo rappresentativo degli interessi dei popoli e delle persone ecco le cose che chiederemmo subito:
1) Porre fine a nuovi investimenti in sistemi militari (v. progetto scudo stellare), nella produzione e nel commercio delle armi il cui sviluppo è inaccettabile mentre miliardi di persone non riescono ancora ad avere una vita dignitosa;
2) Annullare subito tutto il debito dei paesi del Sud che non solo è ingiusto ed obbliga i poveri a pagare migliaia di miliardi ai ricchi ma strangola i paesi poveri obbligandoli a svendere sul mercato internazionale i propri lavoratori e le proprie risorse. La cancellazione del debito non è carità, è solo la restituzione del debito ecologico e sociale che noi paesi sviluppati abbiamo accumulato rapinando risorse e sfruttando le società del Sud;
3) Bloccare nuovi accordi all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e rivedere quelli già esistenti che hanno fatto aumentare il divario tra poveri e ricchi e peggiorato i diritti delle persone. Aspetti determinanti per il benessere degli esseri umani e la salvaguardia dei sistemi naturali, come l'acqua, il cibo, i servizi sociali di base, la salute e la sicurezza, la protezione degli esseri viventi non possono essere gestiti secondo logiche puramente commerciali;
4) Tassare le speculazioni finanziarie ed i profitti delle grandi imprese costituendo fondi destinati dapprima a far fronte alle emergenze della fame e delle grandi malattie e poi all'autosviluppo dei popoli e delle comunità locali. Diminuire il divario tra i ricchi ed i poveri è una politica essenziale per il nostro futuro;
5) Definire regole affinché le multinazionali siano obbligate a rispettare ovunque l'ambiente, i diritti dei lavoratori e delle comunità locali, la salute dei consumatori;
6) Far rispettare assolutamente sia agli stati che alle imprese precise regole e protocolli internazionali per il mantenimento degli equilibri ambientali del nostro pianeta (vedi il protocollo di Kyoto, la convenzione sulla biodiversità, la necessità di arrestare la diffusione in natura di organismi geneticamente modificati); 
7) Avviare una nuova logica internazionale in cui gli interessi dell'economia e del commercio siano sottoposti agli interessi ed ai diritti degli esseri umani e non viceversa. Questo richiede anche precise politiche affinché gli uomini siano liberi di circolare in tutto il mondo e non accada più come oggi che le merci ed i capitali siano più liberi di circolare degli esseri umani. 
Naturalmente non tutto può essere fatto subito. Né noi riteniamo che spetti al G8, organismo privo d'ogni legittimità democratica, avviarsi verso questa prospettiva di cambiamento. Quello che ci aspettiamo dal G8 è solo un'immediata uscita di scena che apra il percorso verso la creazione di un organismo internazionale effettivamente rappresentativo. In nessuno modo esso potrà, infatti, essere capace di rappresentare in maniera adeguata gli interessi di un'età davvero planetaria.


CHE GENERE DI G8? UN G8 DI DONNE

Eravamo in tante a Genova il 15 e 16 giugno per dire NO al G8, ai "grandi" della terra che vorrebbero pianificare le loro ricchezze sulla nostra pelle senza essere disturbati. Eravamo in tante a Bologna il 30.6 per dire NO alla crociata contro le donne voluta dal vaticano e dalla sua servitù politica. Eravamo tante perché sappiamo da sempre che siamo noi a dover difendere quello che è stato conquistato con lotte decennali dalle donne.
Sappiamo anche che sono le donne le più colpite dalla povertà e dalla miseria nel mondo, le più attaccate nel diritto a decidere del proprio corpo e della propria vita. Sappiamo che quella della guerra intelligente, "umanitaria", alta, bassa, o di media intensità che sia) è una politica "maschia" che ben riflette il pensiero dominante dell'economia liberista, degnamente rappresentata dai signori del G8. Sappiamo che la loro strategia per gli anni a venire sarà quelle delle guerre "locali" che non toccheranno il ricco occidente, che prospera proprio grazie a queste strategie belliciste. Si avvicina il G8 in un clima reso pesantissimo dalla disinformazione voluta e imbastita dai mass-media attraverso la criminalizzazione di tutte/i coloro che vi si oppongono.
PER TUTTO QUESTO VORREMMO CHE A GENOVA IL 21 LUGLIO LE DONNE RENDESSERO BEN VISIBILE IL LORO NO AI SIGNORI DELLA FAME E DELLA GUERRA CON UN LORO PEZZO DI CORTEO, proprio per dar voce a quella parte di umanità che paga più di tutti la politica di governanti criminali. Vorremmo che con noi ci fossero le donne migranti, vorremmo poter rappresentare così le INDICIBILI, quei milioni di bambine che lavorano dalle quattro alle sedici ore al giorno per un tozzo di pane, quei milioni di bambine usate e stuprate dal grasso turismo occidentale, quella parte di umanità - la maggiore - derubata, immiserita, violentata e uccisa nel silenzio generale. Per questo CI aspettiamo tutte insieme a Genova il 21 luglio 2001.

"La globalizzazione è l'imposizione di una cultura specifica su tutte le altre; non ricerca affatto l'equilibrio ecologico su scala planetaria .............. E' una rapina messa in opera da una classe, da una razza e spesso da un solo genere nonché da una singola specie su tutte le altre".
Vandana Shiva

Associazione Donne in Genere


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